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“Pietre d’inciampo” nel giorno della Liberazione

Durante la festa del 25 aprile la sindaca ha annunciato la posa delle “Stolpersteine” al Brollo, per ricordare Margherita Prister, Paolo e Lea Melauri

La sindaca Mugnai durante la celebrazione del 25 aprile

Il messaggio di Liliana Segre, nominata cittadina onoraria di Figline e Incisa, è stato letto stamani nel corso della doppia cerimonia per la Festa della Liberazione. “Ricordare necesse est. Ancora oggi – ha detto la senatrice a vita - Non solo perché la storia va conosciuta, approfondita e meditata, ma perché l’insegnamento che se ne può trarre è indispensabile per formare cittadine e cittadini consapevoli, coscienti, responsabili”.

“È stato Primo Levi – ha aggiunto Liliana Segre – a intimarci di ricordare, non solo perché si deve sapere che cosa è stato, di che cosa gli esseri umani sono stati capaci, ma perché se è potuto accadere, è sempre possibile che possa accadere di nuovo. Dunque memoria, storia, coscienza. Unico antidoto, ma anche dovere e missione da cui non può deflettere qualsiasi società che voglia dirsi civile”.

Nel messaggio indirizzato alla Sindaca, la senatrice a vita ha specificato: “È un onore per me ricevere la cittadinanza onoraria della vostra città, che dunque da oggi sarà anche un po’ mia”.

“Il fatto che la vostra cerimonia si svolga in occasione della ricorrenza del 25 Aprile – ha aggiunto Segre – è tanto più significativo. La Festa della Liberazione d’Italia è infatti una delle date fondamentali nel calendario della Repubblica. Il 25 aprile è infatti il giorno in cui, convenzionalmente, si considera compiuta la sconfitta della dittatura fascista e dell’occupazione nazista”.

Alla Festa della Liberazione che si è tenuta sia Incisa che a Figline erano presenti, oltre alla sindaca Giulia Mugnai, la presidente del Consiglio comunale Silvia Fossati, Cristoforo Ciracì presidente della sezione Anpi “Aronne Cavicchi” di Figline e Incisa, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, il Quartetto Schumann del Teatro comunale Garibaldi di Figline e anche alcuni esponenti della Giunta e del Consiglio comunale.

Proprio in occasione del 25 aprile la sindaca Giulia Mugnai ha annunciato che è stata avviata la procedura per la messa in posa di tre “pietre d’inciampo” al Brollo in memoria di Paolo Melauri, Lea Melauri e Margherita Prister, lì arrestati nel dicembre del 1943 e deportati nel campo di concentramento nazista di Auschwitz.

Le Stolpersteine (questo il nome originale delle pietre d’inciampo) sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, il quale dal 1992 realizza dei piccoli blocchi di pietra della dimensione di 10 centimetri per lato, simili a dei sampietrini, ciascuno dedicato a una persona deportata nei campi di sterminio nazisti tra il 1933 e il 1945. I blocchi sono infatti ricoperti da una targa di ottone sulla quale sono incisi il nome del deportato, la sua data di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data di morte. Le pietre vengono poi incastonate sul marciapiede o sul selciato davanti alla porta della casa in cui viveva. Una volta posata, la targa rappresenta tanto una commemorazione personale quanto un invito alla riflessione rivolto a tutte le persone alle quali, anche per caso, capiterà di imbattersi – di “inciampare”, appunto – nelle pietre.

Il prossimo 28 aprile la sindaca Giulia Mugnai consegnerà infine una targa a Mario Pampaloni per i suoi 100 anni. Mario è il fratello di Bianca Pampaloni, la donna che il 24 luglio del 1944 resistette a un tentativo di violenza di un soldato nazista in ritirata e che, per questo, venne trucidata sul posto. La stessa sorte toccò a Brunetto Bernardoni, un uomo che assistette alla scena e che per questo non venne risparmiato dal soldato tedesco. Mario è ancora oggi un testimone attivo, soprattutto con i giovani, delle atrocità vissute durante la Seconda guerra mondiale e della ferocia nazista.