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Pci “Su Bekaert corresponsabilità della sinistra”

"È fuorviante, ancor più che limitante, cercare ora di individuarne le cause solo sull'incapacità di una sindaca o sull'accusare la Regione Toscana”

Una manifestazione dei lavoratori per la Bekaert

“La corresponsabilità della sedicente ‘Sinistra’ è inconfutabile per quanto riguarda la conclusione, speriamo non definitiva, della vicenda Bekaert” afferma il Partito Comunista Italiano - sezione del Valdarno Fiorentino - in una nota che affronta alcune drammatiche questioni del lavoro che emergono in questi giorni, tra incidenti mortali e licenziamenti.

Per quanto riguarda la sorte dei lavoratori dello stabilimento di Figline, per il Pci valdarnese “È fuorviante, ancor più che limitante, cercare ora di individuarne le cause solo sull'incapacità di una sindaca o sull'accusare la Regione Toscana unicamente per essersi mossa male in queste ultime settimane, firmando l’accordo sui licenziamenti in cambio dell’allungamento di poche settimane della cassa Integrazione”.

“La questione è molto più strutturale e articolata, e non può essere elusa – scrive il Partito Comunista Italiano - Negli anni Novanta è stato regalato o svenduto per pochi soldi tutto il tessuto produttivo italiano, consegnandosi inermi ai voleri e ai calcoli della grande finanza”.

“È stato smantellato con un'orgia di privatizzazioni il tessuto industriale dello Stato italiano, ancora vitale, che avrebbe favorito la possibilità di un intervento della ‘mano pubblica’ nella vicenda Bakaert, così come previsto dagli articoli 41, 42 e 43 della nostra Costituzione, legge fondamentale della Repubblica”.

Secondo il Pci “L'adesione acritica ai dettami e ai meccanismi dell'Unione Europea ha favorito quei processi di delocalizzazioni che stanno depauperando il tessuto produttivo del nostro Paese. L'abolizione dell’art.18 ha tolto la protezione a quei militanti sindacali più generosi e combattivi nei luoghi di lavoro per poter contrastare in modo duro e severo le politiche del padronato italiano e internazionale”.

Infine il Partito Comunista del Valdarno Fiorentino ritiene che “La battaglia per una auspicata reindustrializzazione della nostra zona non può che ripartire da queste constatazioni. Noi siamo disponibili ad un'unità d'azione con tutte le forze politiche e sociali che le condividono”.