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Ospedale Serristori, l’elenco dei servizi spariti

Ecco la piattaforma delle richieste che saranno portate avanti nella manifestazione del 26 giugno. Non c’è soltanto la questione del pronto soccorso

Infermieri al lavoro (foto di repertorio)

In vista della manifestazione “bipartisan” a difesa del Serristori, che si svolgerà venerdì 26 giugno alle ore 21, il sindacato di base ha diffuso una nota che fa il punto sui servizi che l’Ospedale di Figline ha perso progressivamente, e che costituiscono la piattaforma delle rivendicazioni che verranno portate in piazza con la mobilitazione generale di fine giugno.

"Hanno chiuso il pronto soccorso sulle H24, cancellata la sub intensiva, sospese le attività interventistiche di sala operatoria, chiuso il reparto di degenza di chirurgia, chiuso l'orto traumatologia, chiusa l'endoscopia e l'odontoiatria, ridimensionata l'attività di oncologia ed ematologia, ridotte al minimo le attività di laboratorio analisi, di radiologia, di fisioterapia, di cardiologia, farmacologia, sospesi gli interventi di oculistica e le attività di specialistica ambulatoriale quali urologia, dermatologia, otorino laringoiatria, medicazioni e visite chirurgiche, bloccati gli accessi al pronto soccorso utilizzando il 118 e i medici di base per dirottare i cittadini del Valdarno fiorentino su altri pronto soccorso".

"Approfittando dell'epidemia Covid-19 – aggiungono i Cobas - in modo cinico hanno smantellato i servizi, tolto ogni giorno o non rimpiazzato personale medico specialistico, infermieri, Oss, tecnici sanitari e cercato di convincere con le menzogne i cittadini che l'ospedale Serristori non avrebbe risposto alle emergenze clinico assistenziali ma solo alle lunghe degenze. La realtà ha dimostrato che la popolazione vuole questo ospedale nella sua pienezza di funzioni, i lavoratori hanno saputo garantire il diritto alla salute e superata la fase emergenziale, dovuta all'epidemia, riparte la mobilitazione".