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Ospedale, sindaca sbaglia data e la Lega l’attacca

Polemica sulle indicazioni della Azienda sanitaria per una possibile riapertura del Pronto Soccorso. Intanto il 15 luglio la Asl valuterà cosa fare

La sindaca Giulia Mugnai e il capogruppo Silvio Pittori

Per Silvio Pittori, capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Figline e Incisa, si tratta di una “commedia degli equivoci” portata avanti dalla sindaca Mugnai e dalla ASL Toscana Centro. La questione riguarda le dichiarazioni del primo cittadino in merito all’Ospedale, rilasciate il giorno 11 giugno: «Abbiamo chiesto un cronoprogramma dettagliato e abbiamo più volte sollecitato l'Azienda sanitaria per averlo, ma ciò che ci è stato mandato in questi giorni risulta insufficiente, lacunoso e insoddisfacente. Si parla infatti della ripartenza del Pronto soccorso nei primi giorni di luglio e non la riteniamo una scelta praticabile»

«Con queste dichiarazioni – fa notare Pittori – la sindaca dato pubblicamente atto che la Asl avrebbe fatto riferimento ad una ripartenza del Pronto Soccorso nei primi giorni di luglio. In realtà tale dichiarazione è assente dal testo del cronoprogramma. Ed invero, il cronoprogramma, inoltratoci ufficialmente dalla segreteria del Sindaco, contiene sul punto la seguente dichiarazione: “Per la possibile riapertura nelle ore notturne del Pronto Soccorso si rimanda per una valutazione al 15 luglio p.v.”. Quindi, al contrario di quanto affermato dal Sindaco, la Asl non ha fatto riferimento alcuno ad una ripartenza del pronto soccorso nei primi giorni di luglio, essendosi soltanto riservata di valutare il 15 luglio 2020 una eventuale ripartenza del Pronto Soccorso. pertanto il 15 luglio la Asl procederà ad una valutazione!»

«Delle due l’una – afferma a questo punto il capogruppo Pittori - o il Sindaco non ha letto con attenzione il cronoprogramma, ed in tale caso avrebbe dovuto farlo prima di fare uscire un comunicato stampa destinato ai cittadini, o il medesimo ha scelto di ricorrere a forme di dissimulazione onesta, dissimulando, celando il reale contenuto delle dichiarazioni della Asl rendendole oggetto di una interpretazione pacificamente errata, sperando così di ritrovare sul tema dell’ospedale Serristori quel consenso popolare oramai definitivamente perduto, tra annunci roboanti e patti territoriali poi disattesi pacificamente nelle previsioni di bilancio della Regione Toscana».