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Interventi al Serristori, cinquecento in attesa

Per il sindacato di base la gestione della sanità pubblica nel Valdarno fiorentino “è disastrosa”. Ecco i dati delle richieste di cure ancora inevase

Domenico Mangiola e Andrea Calò dei Cobas

“Sono 540 pazienti in attesa di un intervento chirurgico al Serristori. E sono 240 cittadini in attesa di interventi di oculistica, mentre centinaia e centinaia sono le domande inevase di appuntamento presso le specialistiche ambulatoriali”. Questi i dati diffusi da Domenico Mangiola, coordinatore Cobas nella Usl Toscana centro e da Andrea Calò, del coordinamento Cobas Pubblico impiego, Sanità Regione Toscana. “L’ospedale di Figline – spiegano i due sindacalisti – inspiegabilmente è ancora totalmente Covid, declassato, con attività specialistiche ridotte al minimo. Una struttura sanitaria inadeguata per dare altre risposte ai bisogni sanitari della popolazione del Valdarno fiorentino”.

Secondo i Cobas è scandaloso il fatto che pazienti Covid di Rsa del Mugello siano trasportati a Figline invece che nell’ospedale di riferimento, come appaiono inaccettabili, secondo il sindacato di base, le assegnazioni di pazienti chirurgici e ortopedici nelle strutture private convenzionate “per le quali vengono dissipate ingenti risorse pubbliche”.

Infine il riferimento alla politica locale “Ma i nostri sindaci sono stati informati correttamente dalla direzione generale dell’azienda sanitaria, che il responsabile del Pronto Soccorso del Serristori, ancora chiuso, si è dimesso ed ha preferito rientrare a lavorare a Careggi? Sono stati informati che il responsabile medico degli anestesisti del Serristori è stato trasferito alla rianimazione dell’ospedale di Pescia? E che dire degli oltre 50 infermieri del Serristori che nel 2020 sono stati trasferiti forzatamente all’ospedale dell’Annunziata e dove una parte di loro, in barba ai diritti e alle professionalità acquisite, sono ancora ostaggio lì di una direzione infermieristica scandalosa?”.