In tempi di coronavirus emerge l’inventiva e a volte anche l’ironia di chi è costretto a fare di necessità virtù. Il mondo del commercio è quello che si sta muovendo con maggiore rapidità e anche con un sorprendente senso dell’humor prettamente toscano. Come ha fatto, ad esempio, la simpatica commerciante di Figline, che tanto per non creare fraintendimenti, ha tradotto le complicate norme governative in una stringata parola dialettale, che i figlinesi capiscono subito: “Entrare uno appevvorta”.
I negozi di quartiere sono stati i più svelti ad adeguarsi alla situazione; molti offrono già ai loro clienti il servizio di consegna a domicilio della spesa per evitare il problema dell’affollamento. In gran parte dei supermercati, almeno fino a stamani non vi erano limitazioni di ingresso, e all’interno si confidava nell’autodisciplina per evitare l’avvicinamento tra i clienti, ma le misure di prevenzione che obbligano i dipendenti a portare le protezioni alle mani (al momento non sono comparse ancora le mascherine) cominciano a produrre anche i premi inconvenienti: “Dopo 6 ore con i guanti le mani soffrono, è come avere la dermatite” ammette una dipendente di un supermercato.
Le vie del Signore sono infinite, anche in tempi di Covid-19. Così don Simone Imperiosi, giovane parroco di Matassino, ha invitato tutti i fedeli a seguire la diretta facebook della messa, trasmessa sulla pagina della parrocchia, che nei giorni feriali sarà celebrata, alle ore 18, dalla cappellina dell’istituto Regina Mundi: “Non potendo uscire di casa, diamo a tutti la possibilità di unirci in preghiera, di invocare dal Signore salute, pace e gioia per ognuno - scrive il sacerdote - Perché questa Quaresima così particolare ci prepari ad una bellissima Pasqua di Resurrezione, di vita nuova, di conversione della vita. Aiutaci a passare parola a tutti, per vivere nel miglior modo possibile la comunione di vita e di fede. Il Signore ci precede e ci accompagna...sempre!”