Attualità

Figline ricorda il giorno della sua “Liberazione”

Rintocco delle campane nell’ora in cui, 76 anni fa, i carrarmati inglesi entrarono in piazza Marsilio Ficino e la deposizione di una corona d'alloro

Bianchini depone una corona di alloro a Palazzo Pretorio

Alle ore 11 il rintocco delle campane, come quel giovedì di 76 anni fa, quando i figlinesi suonarono a festa dopo la comparsa in piazza Ficino dei carrarmati inglesi, segno che la liberazione di Figline era ormai da considerarsi cosa fatta. In realtà ci vollero anche dei giorni prima che il grosso delle truppe alleate prendesse il pieno controllo della situazione. Ma quel 27 luglio del 1944 è rimasto nella memoria collettiva come il giorno in cui la storia voltò pagina anche a Figline Valdarno, che già aveva sopportato, da circa un mese, la strage di Pian d’Albero e da tre giorni il massacro di Bianca Pampaloni e di Brunetto Bernardoni.

“Oggi come quel giovedì di 76 anni fa deve essere un giorno di festa” ha detto l’assessore Paolo Bianchini che ha deposto una corona di alloro sotto la lapide di Palazzo Pretorio con i nomi delle vittime del nazifascismo.

“Quando sentirai il rintocco delle campane fermati un minuto, in ricordo del suono che 76 anni fa significo la liberazione dall'oppressione fascista, momenti e valori insostituibili per la democrazia italiana da non dimenticare” diceva la frase che accompagnava l’iniziativa con gli interventi del presidente della sezione Cavicchi dell’Anpi, Cristoforo Ciracì, e di Valerio Vannetti, presidente dell’Associazione 27 luglio.