Per un paio di giorni un gruppo di migranti (oltre una decina) ha soggiornato a Poggio alla Croce, nel comune di Figline Incisa. Soltanto dopo la richiesta di chiarimento avanzata alla Prefettura da parte della sindaca Mugnai, completamente all’oscuro della vicenda, è stato chiarito l’equivoco: in realtà il gruppo di migranti era destinato a Pelago, ma a causa di un errore è stato inviato nella struttura privata di Figline Incisa che già ha ospitato richiedenti asilo nel corso del 2019.
Mercoledì notte i migranti - Almeno dodici, stando al racconto dei cittadini di Poggio alla Croce – sono stati prelavati dalla struttura valdarnese e trasportati a Pelago, dove il sindaco li aspettava inutilmente da oltre 48 ore.
L’intera vicenda è stata raccontata e quindi chiarita dalla sindaca di Figline e Incisa ad un gruppo di cittadini di Poggio alla Croce allarmati per le possibili conseguenze in materia sanitaria. Anche su questo aspetto Giulia Mugnai ha fornito rassicurazioni: i migranti, anche se giunti per sbaglio, erano sati preventivamente sottoposti a tampone per la ricerca del virus Covid-19 e comunque sono periodicamente sottoposti a test sierologici.
A preoccupare l’Amministrazione comunale è il fatto che la struttura privata di Poggio alla Croce sia stata comunque accreditata per ospitare quaranta migranti. Tra l’altro – come ha spiegato la sindaca – in questa fase non è possibile contare sull’ausilio delle cooperative per l’assistenza a queste persone, poiché non hanno partecipato al bando per protesta, vista la riduzione della quota decisa dal precedente Governo che non permetterebbe agli operatori di coprire le spese.