Attualità

Controlli fasulli, nei guai viticoltore di Incisa

Ex appartenenti alle forze dell’ordine accusati di aver richiesto soldi per chiudere un occhio in merito a eventuali verifiche ispettive in alcune attività commerciali

Una fase della vendemmia (foto di repertorio)

Un viticoltore di Incisa Valdarno è finito nei guai nell’ambito di un’indagine coordinata dai sostituti procuratori Pietroiusti e Pirozzoli, con la direzione del procuratore capo del Tribunale di Firenze, dottor Giuseppe Creazzo. L'indagine è partita dai carabinieri di Lastra a Signa.

I provvedimenti cautelari, emessi dal gip di Firenze, Piergiorgio Ponticelli hanno riguardato quattro persone, tra cui anche il viticoltore valdarnese e alcuni ex rappresentanti delle forze dell’ordine. La vicenda, che ha avuto eco nella stampa locale, appare particolarmente complessa.

Nelle accuse si parla di peculato, concussione ed induzione indebita a dare o promettere utilità, falso in atto pubblico. In pratica, secondo quanto emerso nei primi risultati dell’indagine, le accusa riguarderebbero la richiesta di soldi per chiudere un occhio in merito a eventuali verifiche ispettive in alcune attività commerciali. L'episodio più rilevante finito negli atti investigativi sarebbe un pagamento di 75.000 euro in contanti per chiudere, senza elevare sanzioni, il controllo in un'azienda vinicola della provincia di Firenze.

Dopo i primi provvedimenti emessi dalla magistratura, molti imprenditori hanno trovato la motivazione per denunciare episodi simili.