Attualità

Comitato “Serristori, la Caporetto della politica”

“Lo smantellamento dell’area tamponi arriva proprio quando Figline-Incisa e i territori limitrofi stanno registrando picchi di positività al Covid”

Clara Mugnai con lo striscione del Comitato Serristori

Prima di prendere posizione pubblicamente il Comitato per il Serristori ha atteso "inutilmente" cinque giorni nella speranza che i sindaci del Valdarno fiorentino e il loro referente regionale, il neopresidente Giani, esprimessero una critica nei confronti dell’Azienda sanitaria Toscana Centro, "che ha smantellato l’area tamponi all’ospedale di Figline, con il conseguente trasferimento a Ponte a Niccheri di 12 operatori sanitari. Una decisione che ha inflitto agli utenti del presidio valdarnese l’ennesimo disagio, obbligandoli a pazientare in attesa del trasferimento a Firenze dei tamponi eseguiti al pronto soccorso e il loro successivo esame in un altro ospedale". 

"Oltretutto - precisa il Comitato - lo smantellamento dell’area tamponi al Serristori arriva nel momento in cui il Comune di Figline e Incisa e i territori limitrofi stanno registrando nuovi picchi di positività al Covid-19".

"A questo punto al Comitato per il Serristori non resta che prendere atto della grave situazione che si è determinata. Il silenzio dei sindaci, e anche di Giani, non è solo inconcepibile sul piano politico, visto le reiterate promesse elettorali a sostegno del Serristori, ma rappresenta una vera Caporetto sul piano della difesa delle funzioni dell’ospedale di Figline, intese come servizio pubblico ai cittadini. Se gli amministratori, ad ogni livello, rimangono muti di fronte a questa ennesima offesa alla sanità pubblica locale, significa che la politica ha già alzato bandiera bianca, abbandonando le sorti del Serristori. Di questa resa incondizionata a logiche davvero incomprensibili, nella situazione sanitaria in cui si trova il Paese, ne risponderanno di fronte al giudizio politico dei cittadini".