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“Bekaert, reindustrializzare per non licenziare”

Il sindacato Uilm chiede che i soggetti interessati allo stabilimento ex Pirelli di formalizzare l’impegno entro la scadenza della cassa integrazione

La presenza Uilm ad una manifestazione sindacale

“Per dare una soluzione occupazionale a tutti i lavoratori Bekaert e non disperdere le professionalità costruite in settanta anni di storia industriale dello stabilimento ex Pirelli di Figline Valdarno, l'unica soluzione è che i soggetti industriali interessati alla reindustrializzazione formalizzino tale impegno entro la scadenza della cassa integrazione. Il licenziamento dei lavoratori disperderebbe le professionalità maturate e metterebbe a rischio la stessa reindustrializzazione”. Questa è la presa di posizione della Uilm (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici), organizzazione sindacale di categoria, che opera all’interno della Uil. 

Questo sindacato ritiene positivo l'incontro dello scorso lunedì, organizzato dalla Regione Toscana in videoconferenza, al quale hanno partecipato, oltre a tutti i sindacati territoriali, anche le aziende Bekaert e anche la Laika, che si impegnata ad assumere 60 lavoratori tra la totalità dei 176 ancora in Bekaert.

Secondo la Uilm: “la reindustrializzazione dell'area ex Pirelli di Figline Valdarno rimane la priorità, affinché vengano ricostituiti quei posti di lavoro che la Bekaert ha cancellato nel giugno 2018. Impegno che la Uilm ha preso nei confronti dei dipendenti coinvolti e le loro famiglie, ma anche per i futuri lavoratori del Valdarno”.

La Uilm ha inoltre chiesto nuovamente a Bekaert di ritirare o sospendere la procedura di licenziamento in corso “per dare il tempo per finalizzare la reindustrializzazione e ricollocazione dei dipendenti presso altre aziende, tra le quali la stessa Laika, che si è impegnata ad assumerne 60 a fronte di un periodo di prova di circa 2 mesi”.

Il sindacato dei metalmeccanici della Uil è dunque tornato a chiedere alla Regione Toscana gli aggiornamenti riguardo la reindustrializzazione dello stabilimento di Figline e a sollecitare in tal senso il Mise “per la convocazione del tavolo allo scopo di addivenire ad una soluzione positiva della vertenza”.