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Bekaert, rabbia Fiom per la chiusura dopo 60 anni

Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, conferma il rifiuto di firmare i licenziamenti allo stabilimento ex Pirelli di Figline. E accusa

Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil

“La vertenza Bekaert - dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil- è diventata emblematica per la determinazione e la lotta dei lavoratori contro la chiusura decisa dalla multinazionale secondo logiche che nulla hanno a che vedere con l’andamento dell’impresa. Mentre si discute sulle risorse del Recovery Plan, siamo sempre più convinti che nessun piano di rilancio industriale sia credibile se non si salvaguarda l’occupazione esistente garantendo la riapertura delle aziende sui nostri territori. Per questo la Fiom rifiuta di firmare i licenziamenti e chiede al Governo e a tutte le istituzioni di fare la sua propria parte”.

Intanto, a margine del tavolo tecnico, Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil Firenze, ha ribadito l'indisponibilità della Fiom a firmare i licenziamenti: “Abbiamo rifiutato la proposta di un'azienda che ha scelto di delocalizzare per massimizzare i profitti a discapito di 318 lavoratori e che in 32 mesi non è stata capace di proporre alcuna soluzione per reindustrializzare lo stabilimento di Figline”.

“Non possiamo siglare un accordo che preveda licenziamenti in assenza di prospettive occupazionali certe per i lavoratori - Dopo 32 mesi trascorsi a lottare perché alla perdita del lavoro corrispondesse una nuova occupazione non siamo disposti a firmare un accordo che lascia per strada più di cento lavoratori. Se avessimo voluto fare un accordo economico non avremmo aspettato trentadue mesi. Il sindacato negozia la reindustrializzazione ed il lavoro, non la ‘mitigation’ e gli incentivi. Dopo oltre 60 anni di attività si chiude una fabbrica che ha fatto la storia di un territorio. Una vergogna ed una mancanza di rispetto per i lavoratori e per il territorio”.