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Bekaert: Fim replica a Fiom, poi 'sposa' l’acciaio

L’assemblea con i lavoratori si è svolta nei pressi dello stabilimento. È servita per fare il punto della situazione e per indicare le procedure Naspi

L'assemblea all'aperto della Fim nei pressi della Bekaert

Si sono ritrovati nella piazzetta lungo la Sr 69, dove un tempo sostavano i Tir durante la notte, in attesa di entrare nello stabilimento della Bekaert. Ora che la fabbrica è chiusa, il parcheggio ha ospitato un'assemblea all'aperto dei lavoratori aderenti al sindacato Fim Cisl, alla presenza dei sindaci Mugnai (Figline e Incisa) Cacioli (Castelfranco Piandiscò) e Giunti (Reggello).

Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Firenze-Prato, accompagnato da Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato, si è rivolto ad una settantina di lavoratori, per fare insieme a loro il punto della situazione. Soprattutto l'incontro è servito ad illustrare le dinamiche, complicate quanto inutili; che ieri sera hanno movimentato il tavolo virtuale allestito dal Ministero con i sindacati, l'azienda e le istituzioni. In poche parole l'azienda non si sarebbe fidata di percorrere la strada del prolungamento della cassa integrazione, perché temeva lo scatenarsi di denunce da parte di qualcuno. Nell'incertezza sulla legittimità della procedura, Bekaert avrebbe tirato in barca.

Nei discorsi dei sindacalisti Fin Cisl non sono mancati i riferimenti polemici nei confronti della Fiom Cgil, che anche stamani aveva rinnovato le critiche sul comportamento tenuto da Fim durante l'accordo del 24 febbraio "Il nostro è stato un atto di responsabilità - ha ribadito Franchi - se non si fosse firmato quell'accordo non ci sarebbe stata poi la possibilità di sedersi al tavolo ieri sera, né quella di fare oggi un accordo quadro con le istituzioni".

Il resto dell'incontro è servito per informare i lavoratori in merito alle procedure burocratiche che si metteranno in moto da domani per accedere alla Naspi.

Infine le prospettive. Nel tavolo che si era svolto 24 ore prima con Mise, la viceministra Todde aveva confermato, purtroppo, che non vi erano speranze fondate per una reindustrializzazione a breve del sito produttivo di Figline. A questo punto anche la Fim Cisl si è detta d'accordo nel procedere con un accordo quadro con la Regione Toscana, per cercare di inserirsi nella filiera dell'acciaio toscano che accompagna il progetto per Piombino".