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Bekaert, Cisl e Cgil “Parziale la soluzione Laika”

Beccastrini e Calosi “Se l’azienda e il Governo non troveranno una soluzione, il 9 marzo i lavoratori ancora in cassa integrazione saranno licenziati”

Calosi della Fiom-Cgil durante la vertenza Bekaert

Si è svolto oggi a Firenze un incontro convocato dalla Regione Toscana, per fare il punto sull'assunzione dei 60 lavoratori Bekaert nello stabilimento Laika. Erano presenti alla riunione le aziende Laika e Bekaert, l'advisor Sernet, la sindaca Mugnai e le organizzazioni sindacali territoriali.

Alessandro Beccastrini e Daniele Calosi, segretari generali territoriali di Fim-Cisl e Fiom-Cigil, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: “L'assunzione da parte di Laika di 60 lavoratori Bekaert è frutto di un lavoro sindacale realizzato con la direzione di Laika, Regione Toscana e i comuni interessati. Una soluzione parziale, trovata grazie al sistema di relazioni del territorio e non per merito di Bekaert, o dei soggetti da lei scelti per lavorare alla reindustrializzazione del sito e alla rioccupazione dei lavoratori”.

“Adesso è il momento che chi deve giocare un ruolo, mai svolto, lo faccia fino in fondo – dicono Beccastrini e Calosi - Il sindacato ha dimostrato di non stare con le mani in mano. Affinché quel sito venga reindustrializzato e dia le risposte ai 116 lavoratori ancora in ammortizzatore, mancano all'appello il Governo e Bekaert. Torniamo quindi a chiedere una urgente convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico”.

“Ad oltre due anni e mezzo dall'annuncio della chiusura del sito di Figline – dicono i rappresentanti di Fim Cisl e Fiom Cgil - gli unici elementi di sostegno alla vertenza sono arrivati dal sindacato e dalle istituzioni locali, ora tocca ad azienda e Governo trovare una soluzione da troppo tempo attesa, poiché in caso contrario il 9 marzo i lavoratori ancora in cassa integrazione saranno licenziati. E se ciò avverrà saranno chiare le responsabilità”.