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Faella, il Palio fa tardi. E Sanna vince “a buio"

Ritardi e polemiche: un cavallo perde un ferro, tante partenze false. La finale corsa alla luce dei lampioni. Alla fine trionfa Gavino su Portorose

il Palio di Faella nel comune di Castelfranco Pian di Scò

Si dice che trovare un ferro di cavallo porti fortuna. Anche perdere un ferro, a quanto pare, porta bene. Ne sa qualcosa Gavino Sanna, giovane fantino plurivittorioso nelle corse a pelo (quest’anno si è già aggiudicato il Palio di Legnano, di Fucecchio e di Buti), che prima della finale del Palio di Faella si è ritrovato appiedato, perché Portorose, il suo cavallo, aveva perso un ferro. C’è voluto l’intervento del maniscalco, e soprattutto ci sono voluti una quindicina di minuti, che hanno fatto slittare la disputa della batteria. Niente di male, se alla fermata al box di Portorose non si fossero sommate successivamente una serie infinite di false partenze che hanno trascinato la finale ben oltre il tramonto del sole. Complice il cielo coperto, gli organizzatori si sono affidati alla luce dei lampioni per garantire l’ultima corsa. Non senza polemiche. Per convincere i fantini a fare spazio al cavallo di rincorsa, gli organizzatori del Palio di Faella hanno minacciato più volte di sospendere la gara (e anche il pagamento dell’ingaggio). Alla fine, quando mancavano una ventina di minuti alle ore 19, finalmente la partenza è stata data come valida. La casacca rossa di Gavino è scattata subito in testa, tenendo all’esterno Una Dea, montata da Angelo Citti in casacca bianca . Il distacco tra i due aumentava lentamente, ma in modo inesorabile, fin sotto il drappo tricolore di fine gara.