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Podere Rota, "la salute prima degli interessi"

Il sindaco Cacioli esprime pieno supporto all'Amministrazione di San Giovanni e concorda con la contrarietà all'ampliamento

Pieno supporto all’Amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno che a seguito del rapporto di ispezione ambientale relativo all’anno 2020 redatto da Arpat, nel quale viene confermato il problematico stato qualitativo delle acque sotterranee nel sito di Podere Rota, chiede ulteriori analisi sul proprio territorio comunale e porta avanti l'istanza della completa chiusura del sito. 

Ad esprimerlo il Comune di Castelfranco Piandisco' “in un periodo in cui la necessità di salvaguardare l’ambiente è diventato un tema prioritario, non è pensabile concedere l’ampliamento alla discarica di Podere Rota – commenta il sindaco Enzo Cacioli – La potenziale contaminazione sarebbe un fatto grave, determinerebbe infatti un rischio per i cittadini, e ampliare un sito che già porta rischi non potrebbe che peggiorare l’attuale situazione. Ogni interesse strutturale relativo all’organizzazione del servizio di raccolta rifiuti e smaltimento degli stessi, ed ogni risvolto economico deve essere tenuto in secondo piano rispetto ad un rischio per i cittadini.”

Dal rapporto Arpat emerge la presenza di elevati valori di ammoniaca, cloruri, nitriti, arsenico, e manganese nei livelli acquiferi intermedio e profondo, con concentrazioni che subiscono anche forti oscillazioni nel tempo. Viene confermata la presenza di composti organoalogenati, con superamenti delle concentrazioni della soglia di contaminazione. Le analisi del 2020 hanno continuato ad evidenziare, come nei precedenti anni, oltre ai diffusi superamenti della Csc per il tertracloroetilene (N7(s) e N7(i), la presenza di altri composti organoalogenati quali ad esempio il tricloroetilene ed il cloruro di vinile.

Anche il Comune di Castelfranco Piandiscò quindi concorda con la necessità di non procedere con l’ampliamento della discarica a Podere Rota e di concludere nei termini più brevi possibile il chiarimento sul responsabile di tali valori nelle acque sotterranee di quell’area. E’ indubbio che tale blocco progettuale debba essere seguito, secondo l’Amministrazione di Castelfranco Piandiscò, da soluzioni innovative. “La conferma di quanto evidenziato e la mancata concessione dell’ampliamento della discarica necessiterà l’apertura di un tavolo di confronto per la progettazione e la programmazione dei sistemi di smaltimento per l’area valdarnese e per l’intera provincia di Arezzo" conclude Cacioli.