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Crollo dell’argine, ora il fiume torna in scurezza

Dopo i danni provocati dalla piena del 2019 i lavori di ripristino erano bloccati dalla presenza di un grosso tubo del gas lungo il torrente Resco

Lavori di ripristino sull'argine sinistro del torrente Resco

Approfittando dell’arrivo della stagione secca, questa mattina le ruspe sono scese nel greto del torrente Resco, nei pressi di Matassino, nel territorio del comune di Castelfranco Piandiscò. Sono potuti iniziare così i lavori di ripristino dell’argine sinistro che delimita nella parte aretina il corso d’acqua che dal Pratomagno scende a valle come affluente del fiume Arno.

Durante la grossa piena del 2019 una parte dell’argine era smottata, tanto che i tecnici avevano chiuso al transito, anche pedonale, della adiacente via della Fornace che collega la frazione di Matassino a Vaggio. La speranza era quella di poter mettere rapidamente in sicurezza l’argine e le abitazioni che sorgono poco lontano. In realtà tutto si era bloccato perché durante un sopralluogo era stata rinvenuta la presenza di un grosso tubo di distribuzione del gas metano, probabilmente collocato in quella posizione negli anni Settanta. “In effetti i tempi per il lavoro di ripristino dell’argine sono poca cosa rispetto a quanto occorre per spostare il tubo del gas” aveva detto Simone Frosini, responsabile della Difesa del Suolo dell’Unione dei Comuni del Pratomagno “È compito di Toscana Energia predisporre la nuova tubazione, lontano dall’argine. A quel punto si potrà intervenire, in tutta sicurezza, per i lavori di ripristino”. Ora, dopo i solleciti giunti dal Genio Civile di Arezzo ogni ostacolo normativo è stato rimosso per cui è stato dato l’avvio ai lavori per ricostruire l’argine crollato del torrente.