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Covid, il sindaco elogia l’acqua del rubinetto

Cacioli annuncia la chiusura dei fontanelli pubblici: “Controlli impossibili, rischio diffusione del virus”. E fa un invito alla popolazione

Foto di repertorio

Bisogna avere un po’ di buon senso. Anche nelle piccole cose. Secondo il sindaco di Castelfranco-Piandiscò non c’è bisogno dei virologi, certe cose bisogna capirle da soli. In questa fase della pandemia che tanti casi Covid ha provocato anche in paese bisogna essere attenti ed evitare qualsiasi occasione di contagio. 

Per questo il Comune ha deciso di chiudere i fontanelli dell’acqua sparsi per tutto il territorio: è impossibile controllarli. E così Enzo Cacioli, in un video messaggio postato su facebook in cui fa il punto della situazione sui contagi nel borgo, raccomanda alla popolazione di bere l’acqua della cannella. I rubinetti di casa sono più sicuri e l’acqua è buona come confermano i dati delle analisi che il gestore effettua regolarmente. Ed è meglio dell’acqua minerale che si compra, imbottigliata chissà da quanto tempo in contenitori di plastica.

Il primo cittadino annuncia che quanto prima saranno chiusi “fontanelli che sono tra i punti più critici e pericolosi per la diffusione del virus, almeno secondo la nostra amministrazione. Non è praticamente possibile garantire il controllo sul comportamento delle persone” che vanno a rifornirsi d’acqua nelle postazioni pubbliche.

“Fatta la sanificazione – spiega Cacioli - non abbiamo la capacità di verificare eventuali contatti tra persone” e la contaminazione della macchina per via della respirazione di chi la usa. “La pulsantiera viene premuta da persone diverse e non possiamo controllare eventuali comportamenti scorretti: abbiamo trovato oggetti sul fontanello”.

“Bisogna evitare le occasioni di contatto – aggiunge Cacioli - meglio l’acqua del rubinetto, arriva direttamente a casa ed è acqua buona, raffinata, controllata da Publiacqua. In questo modo non ci muoviamo da casa, evitiamo contatti e risparmiamo denaro perché anche l’acqua del fontanello costa, la paga il comune e quindi tutta la comunità. E l’acqua di casa è migliore dell’acqua delle bottiglie di plastica che si comprano”. 

Quindi, conclude Cacioli, in questi tempi di emergenza sanitaria facciamo una “scelta saggia”.