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Cacioli chiede il blocco dei licenziamenti Bekaert

Appello del sindaco alla Regione e al Governo “riattivati urgentemente i tavoli per trovare una soluzione per la ripartenza del complesso industriale”

Enzo Cacioli, sindaco di Castelfranco Piandiscò

Enzo Cacioli torna sula vicenda Bekaert, in particolare sulla situazione che si è creata dopo che l’azienda ha scelto di avviare la procedura di licenziamento. “Il Comune di Castelfranco Piandiscò – scrive il sindaco - da sempre vicino agli interessi dei lavoratori e delle loro famiglie in questa triste vicenda, esprime, insieme alle Amministrazioni della vallata, la propria forte protesta nei confronti della multinazionale belga che, nonostante la richiesta urgente da parte della Regione Toscana di un incontro presso il Ministero del lavoro, ha scelto di realizzare quelle intenzioni che fin dall’estate del 2018 le sono state fortemente contestate”.

“Una scelta grave, gravissima – insiste Cacioli - La totale indifferenza dall’azienda di fronte alle battaglie intraprese dagli stessi lavoratori e dalle Istituzioni è inconcepibile. In questo momento storico, dove la crisi sociale ed economica si è aggravata anche a seguito delle disposizioni necessarie per contenere una pandemia globale, mi unisco a nome dell’Amministrazione di Castelfranco Piandiscò, alle proteste contro la scelta di togliere il lavoro a 176 persone e mettere in croce altrettante famiglie.”

“Facciamo appello al Governo e alla Regione Toscana – aggiunge il sindaco di Castelfranco Piandiscò - in piena sinergia con tutte le Amministrazioni del Valdarno, affinché vengano riattivati urgentemente i tavoli di lavoro per trovare una soluzione efficace e stabile per la ripartenza del complesso industriale. Unica alternativa possibile per Castelfranco Piandiscò resta il blocco dei licenziamenti e la ripresa del processo di reindustrializzazione del sito”.

“Per quanto riguarda l’impegno di questa Amministrazione nella vicenda – aggiunge l’assessore Filippo Casini – resta la mobilitazione contro decisioni che tengono conto esclusivamente di interessi aziendali a discapito di quelli socio-economici di tante famiglie del nostro territorio e conseguentemente dello stesso sviluppo di quest’ultimo”.