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Soffena potrà essere gestita dal no profit

L'abbazia è tra i gioielli italiani che rientrano in un bando pubblicato dal Mibact

Ci sono anche l'abbazia di Soffena, a Castelfranco di Sopra-Piandiscò, l'eremo di San Leonardo al Lago a Monteriggioni e Villa Brandi a Vignano, nel Senese, tra i beni demaniali culturali che potranno essere gestiti da associazioni no profit. 

Si tratta di 13 "gioielli" del patrimonio culturale italiano "attualmente chiusi o poco valorizzati", oggetto di un bando pubblicato dal Mibact per la concessione in uso a ''privati no profit'', ovvero ad associazioni e fondazioni senza scopo di lucro con esperienza almeno quinquennale nella collaborazione alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Le domande dovranno pervenire entro il 16 gennaio.

L'abbazia di Soffena è un complesso monastico realizzato alla fine del XIV secolo dai monaci vallombrosani su una preesistente struttura romanica dell'XI secolo. L'interno conserva affreschi quattrocenteschi di maestri operanti nel Valdarno. L'eremo di San Leonardo al Lago, attestato fin dal XII secolo, sorgeva ai margini del lago Verano oggi non più esistente. La chiesa e le sue pertinenze furono ricostruite tra il XIII e il XIV secolo, in uno stile di transizione tra romanico e gotico. A quest'epoca risale il ciclo di affreschi del pittore senese Lippo Vanni. Riguardo a Villa Brandi, la costruzione, probabilmente su disegno di Baldassarre Peruzzi, risale al Cinquecento. Alla metà del 700 divenne proprietà della famiglia Brandi: Cesare Brandi, celebre storico dell'arte fondatore della teoria del restauro, ne fu l'ultimo proprietario.

L'obiettivo del bando è la realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la conservazione, ne promuova la pubblica fruizione e una migliore valorizzazione. La durata della concessione potrà durare da 6 a 10 anni.