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Casa della salute, inaugurazione da record

Con il taglio del nastro di ieri, diventano 13 le Case della salute nell'Aretino, un primato nazionale. Saccardi: "Un modello per tutta la Regione"

Con quella inaugurata ieri sera a Castelfranco di Sopra dall’assessore regionale Stefania Saccardi, sono arrivate a tredici le Case della Salute attivate nella provincia di Arezzo. Un record nazionale che trova il suo fondamento sulla convinzione che per tutte le cure territoriali deve esserci una capillarità sul territorio capace di intercettare i bisogni di salute dei cittadini, offrendo una risposta appropriata e adeguata. Case della salute dove non si trovano solo i medici e i pediatri, gli infermieri del territorio e i centri prelievi, la diagnostica di primo livello e il cup, ambulatori di riabilitazione e ambulatori per le visite specialistiche programmate, ma anche gli assistenti sociali per dare una risposta a 360 gradi ai bisogni soprattutto delle cosiddette fasce più deboli.

E’ ormai chiaro che non c’è una separazione netta fra lo stato di salute e la condizione sociale, quindi le risposte non possono che essere integrate. “In questo caso, così come per l’odontoiatria – ha detto Saccardi – tutto il nostro sforzo è per la presa in carico reale del cittadino. Qui assieme alla prescrizione, ci sarà anche la prenotazione diretta. Un modello che porteremo in tutta la Regione”.

L’assessore, che appena 15 giorni prima aveva inaugurato la Casa della Salute di Terranuova, ha inteso sottolineare anche la qualità dei lavori e dei restauri eseguiti: “la bellezza deve essere vicina a chi soffre”.

Questa struttura (400 metri quadrati) è ospitata nella ex biblioteca comunale. Per adeguare la struttura sono state abbattute le barriere architettoniche con la realizzazione di un ascensore che collega tutti i piani e modificata la rampa di accesso esterna, rendendola fruibile ai diversamente abili. Adeguati alla normativa vigente gli impianti e realizzata ex novo la centrale termica. In questa Casa della Salute troveranno spazio il servizio di accoglienza, il Cup, il punto prelievi, il punto di soccorso aperto almeno otto al giorno, gli ambulatori dei medici di medicina generale (6) e del pediatra (1), gli assistenti sociali della Asl (2) e dei Comuni di riferimento, la medicina d’iniziativa, gli infermieri del territorio(4) , gli ambulatori per gli accessi programmati degli specialisti (pneumologo, neurologo ed altri), 1 Oss, 3 collaboratori di studio. Coprirà un bacino di utenza circa 9.000 cittadini. La spesa è stata di 360 mila euro.