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Calano le donazioni di sangue, ma non a Figline

Il grande sforzo dei donatori: “A marzo pensiamo di fare addirittura di più”. Il fenomeno dell’associazione Fratres, che è tra le prime sei in Italia

Mentre in tutta Italia si moltiplicano gli appelli per far fronte al drammatico calo delle donazioni di sangue, a causa della paura del Coronavirus, a Figline è iniziata una battaglia di senso contrario. L’obiettivo è addirittura di far meglio del marzo 2019 per tentare di compensare in parte il calo delle donazioni che si registra in Toscana. Del resto Figline è sempre stato il “serbatoio” di sangue della Toscana centrale. Ogni anno il Centro trasfusionale dell’ospedale Serristori raccoglie oltre 4000 sacche di sangue, di cui circa 2000 arrivano direttamente dai donatori della “Fratres”, storica associazione presente a Figline da oltre sessant’anni, che tra l'altro figura tra le primissime in Toscana e addirittura tra le prime sei in Italia.

“A febbraio 2020 avevamo raccolto 54 sacche in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso – racconta Mauro Lombardi, presidente della Fratres di Figline – poi, in effetti, nei primi giorni di marzo abbiamo avvertito un certo calo dovuto alla paura del nuovo coronavirus. Allora la nostra macchina organizzativa si è messa in moto. Ogni giorno ci sono tre persone che chiamano a casa i donatori, mentre noi organizziamo con il Centro sangue di Figline i turni delle donazioni – un prelievo ogni quarto d’ora, dalle 7,30 fino alle 10,30 - in modo da non creare attese e affollamenti. Devo dire che i nostri donatori stanno rispondendo meravigliosamente. L’obiettivo è quello di fare qualche sacca in più anche nel mese di marzo. Tra l’altro siamo stati infornati che i Prefetti hanno ricevuto indicazioni dal Ministero affinché gli uomini delle forze dell’ordine che effettuano i controlli sulle strade, possano agevolare per quanto possibile il transito dei donatori che, ovviamente muniti di tessera, si stanno recando a donare il sangue”.

“Ogni donatore sa che prima di fare il prelievo – spiega il vicepresidente Fratres, Giuliano Mini – non solo gli viene controllata la febbre, ma vengono anche effettuate preventivamente delle analisi di controllo, in modo da escludere ogni rischio”.