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Un’estate senza sagre per aiutare i ristoratori

Comune, Pro loco e associazioni locali firmano un accordo per sostenere le categorie economiche che hanno sofferto di più nell’emergenza Covid

Foto di repertorio

Per vincere la sfida contro il Covid bisogna fare squadra. E così le associazioni del territorio di Bucine hanno deciso di rinunciare a sagre ed eventi dove il piatto forte è la gastronomia locale per sostenere le attività di ristorazione della zona. Ristoranti, trattorie e strutture ricettive sono le realtà più colpite dagli effetti della pandemia anche in Valdarno: finora pochi i turisti e pochi i clienti e tante le spese per allestire sale e dehors a misura anti-contagio.

Consapevoli che “se un'attività di ristorazione chiude è una sconfitta per tutto il territorio”, gli enti locali che ogni estate organizzavano i tradizionali appuntamenti hanno deciso lo stop per i mesi di luglio e agosto. Non solo, oggi hanno firmato il documento “Insieme per la Valdambra” per dare un senso alla loro decisione e un orientamento per le iniziative future.

Questa mattina il protocollo è stato sottoscritto dal sindaco di Bucine, Nicola Benini, e i presidenti delle varie associazioni locali: Pro loco Ambra, Pro loco Mercatale, Pro loco Pietraviva, Comitato Feste e Fiera S. Salvatore, La Lenza Bucinese. il Circolo Sportivo di Badia a Ruoti e il Gruppo Ricerche Storiche di Badia Agnano.

Il primo punto è la sospensione delle manifestazioni in cui è prevista la vendita di cibo e bibite. Da metà settembre, alla luce di come si evolverà l’emergenza Coronavirus, “ogni associazione e Pro Loco potrà organizzare un solo evento in cui è prevista la somministrazione di alimenti e bevande, in modo tale da predisporre un unico calendario e conservare anche per il 2020 la tradizione delle proprie sagre”. Per dare una mano agli operatori delle strutture ricettive saranno poi valutate nuove tipologie di iniziative come – si legge nell’accordo – “gli eventi diffusi, quindi non in un'unica location: degustazioni presso produttori, aziende o strutture ricettive”. Si prevede poi di “incentivare la rete degli operatori turistici coinvolgendo in modo concreto tutta la filiera del turismo: strutture ricettive, ristoratori, aziende, produttori, commercianti, associazioni e pro loco: insieme facendo squadra – dicono i firmatari - possiamo ripartire e costruire un nuovo sistema turistico per la Valdambra”.