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Covid nella Rsa, la parola alla Procura

Morti e contagi: i familiari degli ospiti della casa di riposo hanno presentato un esposto perché la magistratura indaghi su quanto accaduto

La Rsa di Bucine

I morti sono dieci, decessi avvenuti nell’arco di un mese per colpa del Coronavirus. Il numero dei contagi è più incerto perché nuovi tamponi sono stati effettuati nelle ultime ore e si attende il risultato, ma stando al punto della situazione fatto dal sindaco Benini – riferito al 20 aprile scorso – avevano contratto il Covid 31 degenti e 12 tra operatori e loro familiari.

Sono i dati della Rsa di Bucine dove il virus si è tragicamente diffuso nelle scorse settimane. Cosa è accaduto? È stato fatto tutto il possibile per evitare un bilancio così grave tra ospiti e personale della struttura?

Lo dirà la Procura della Repubblica di Arezzo presso la quale è stato depositato oggi l’esposto presentato da alcuni familiari degli anziani.

Il comitato dei parenti si è sempre detto consapevole della qualità delle cure date ai loro cari da parte degli operatori della cooperativa in servizio nella Rsa “Fabbri Bicoli” ma allo stesso tempo ritengono indispensabile fare chiarezza sui fatti, verificare se ci sono state negligenze. Compito questo dei pubblici ministeri di Arezzo. A questo punto se la Procura riterrà che nella documentazione presentata ci siano elementi di reato aprirà un fascicolo di indagini affidandole ai Carabinieri del Nas, alla Guardia di Finanza e alla Polizia che dovranno acquisire documenti e testimonianze. Se tali accertamenti risulteranno rilevanti si andrà avanti con l’iscrizione dei responsabili nel registro degli indagati e in quello delle notizie di reato. Alla fine delle indagini due le possibilità: rinvio a giudizio o richiesta di archiviazione.