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Bekaert, Giani convoca incontro a Figline

Il Governatore riunisce sindaci, sindacati e associazioni per una svolta sul lavoro in Valdarno partendo dalla vertenza con l’azienda belga

Il governatore toscano Eugenio Giani

Il riassorbimento degli ultimi 112 lavoratori dello stabilimento di Figline licenziati da Bekaert potrebbe portare ad una svolta nella gestione delle crisi occupazionali in Toscana.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha convocato lunedì 31 maggio proprio a Figline sindacati, le associazioni di categoria e i sindaci del Valdarno aretino e fiorentino, dai quali era giunta la proposta di lavorare insieme per gestire le ricadute occupazionali.

Al centro dell'attenzione l'ultimo passaggio in ordine temporale, ovvero il compimento della procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori rimasti in capo alla multinazionale belga che ha deciso di delocalizzare la produzione in Romania. Gli interlocutori di lunedì e l'ampiezza del bacino di riferimento - il Valdarno - segna un cambio di passo nella gestione della vertenza Bekaert e potrebbe fare scuola per altri casi in altre aree.

"Regione e Comuni avviano un confronto con sindacati e associazioni di categoria per impostare l'azione sul bacino di lavoro del Valdarno, mettendo a disposizione le strutture di supporto della Regione come l'unità di crisi e Arti oltre tutte le misure e gli strumenti disponibili, dagli incentivi alla formazione a tutto il complesso delle politiche attive del lavoro” spiega Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e per le crisi aziendali del presidente Giani.

“Vogliamo dare vita ad un lavoro di squadra teso a favorire in ogni modo la ricollocazione dei lavoratori attualmente in disoccupazione. Non lasceremo soli i lavoratori”.

La Regione in queste settimane ha lavorato per fare riaprire il tavolo su Bekaert al Mise (ministero dello sviluppo economico). In quella sede si è preso atto della proroga degli incentivi di natura privata da parte dell'azienda fino a fine luglio. Il ministero si è impegnato a tenere aperto il tavolo finalizzato alla reindustrualizzaizone, nell'auspicato collegamento fra Figline e Piombino per una filiera toscana dell'acciaio.