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Attualità mercoledì 15 luglio 2020 ore 15:09

Al Serristori chiude Medicina A rabbia dei sindaci

I sindaci del Valdarno alla manifestazione per il Serristori

È assurdo trovarci di fronte ad una scelta incomprensibile dell’Asl, che senza motivazioni elimina oltre venti posti letto di un reparto fondamentale



VALDARNO FIORENTINO — Dopo aver avuto conferma, da un'interlocuzione con l'Azienda sanitaria, della chiusura del reparto di Medicina A dell'ospedale Serristori di Figline, i tre Sindaci del Valdarno Fiorentino, Giulia Mugnai (Figline e Incisa Valdarno), Cristiano Benucci (Reggello) e Daniele Lorenzini (Rignano sull’Arno) intervengono per richiedere chiarimenti su queste scelte, che giudicano incomprensibili e irricevibili.

“A fronte della riapertura del Pronto soccorso, annunciata per il 20 luglio – spiegano i Sindaci - ci arriva ora conferma della volontà dell’Asl di eliminare contestualmente, di fatto, il reparto di Medicina A, nell’ottica di riuscire a garantire maggiore sicurezza nei percorsi Covid dal momento che, come stabilito da un’Ordinanza regionale, tutti i pazienti in attesa di ricovero devono essere sottoposti a tampone. Sarà proprio il reparto di Medicina A ad essere sacrificato e riconvertito in area di attesa e sorveglianza dei pazienti sottoposti a tampone, provocando quindi un impatto profondamente negativo sulla funzionalità del presidio figlinese. Dopo aver già sofferto di un taglio di servizi sanitari, dovuto all’emergenza in corso, è assurdo ritrovarci di nuovo di fronte ad una scelta così incomprensibile dell’Asl, che adesso decide di eliminare oltre 20 posti di un reparto fondamentale senza fornire motivazioni o argomentazioni in merito. Si tratta quindi dell’ennesima decisione, assolutamente non condivisibile, di cui non si comprende l’obiettivo e che, certamente, cozza con la volontà di riaprire il Pronto soccorso, perché non assicura il percorso completo di cura del paziente, oltre a non trovare collocazione nel più ampio quadro complessivo di potenziamento del Serristori. Chiediamo, quindi, all’Asl di smettere di sperimentare soluzioni estemporanee e improvvisate, ma di chiarire una volta per tutte qual è la funzione di lungo periodo che il nostro ospedale dovrà avere e come intende investire su questo importante presidio territoriale, perché queste continue sospensioni di servizi e successive riaperture, che però di fatto privano di garanzie di continuità assistenziale i nostri cittadini, non sono assolutamente accettabili. Infine, chiediamo di conoscere quali sono i passaggi della riorganizzazione del Serristori, che deve avvenire in maniera organica, perché queste reiterate improvvisazioni provocano solo disorientamento”.


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