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Attualità martedì 14 marzo 2017 ore 13:00

I sindaci del Valdarno contro la revisione Asl

I primi cittadini dei 9 Comuni hanno presentato un emendamento alla proposta di legge regionale sulla revisione delle zone distretto



TERRANUOVA — Si sono riuniti questa mattina i nove sindaci del Valdarno aretino per produrre una richiesta di emendamento alla proposta di Legge Regionale n. 154 riguardante le disposizioni in merito alla revisione degli ambiti territoriali delle zone distretto.

Nel documento redatto dalla Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno, i primi cittadini richiedono l’inserimento tra le norme transitorie di un articolo che preveda che entro i due anni successivi all'approvazione della legge, il Consiglio Regionale della Toscana possa, su richiesta dei Comuni interessati, rivedere la perimetrazione degli ambiti territoriali in essa previsti, anche se appartenenti ad ASL diverse.

La richiesta di emendamento dei sindaci nasce a seguito degli esiti della Commissione Regionale Sanità e Sociale della Regione Toscana, riunitasi lo scorso 8 marzo, la quale ha licenziato la legge di revisione degli ambiti territoriali delle zone distretto in cui il Valdarno resta diviso in due zone distinte che afferiscono alla Asl Toscana Centro e alla Asl Toscana Sud-Est.

I sindaci, con la presentazione dell’emendamento, hanno voluto sottolineare le peculiarità che storicamente legano l’intero Valdarno e vogliono non precludersi la possibilità di prevedere una programmazione e una organizzazione omogenea dei servizi socio sanitari alla luce del processo di integrazione in corso dei due presidi ospedalieri Santa Maria alla Gruccia e Serristori che dovrebbe portare ad un miglioramento dei servizi ospedalieri dell'intero territorio del Valdarno.

I primi cittadini hanno poi ribadito che, pur non essendoci oggi le condizioni che permettano la costituzione di un'unica zona distretto per l'intero territorio del Valdarno, tale processo di integrazione deve essere sostanziato dalla realizzazione del programma di interventi sanciti dai documenti di programmazione ed opportunamente rafforzati con la messa a disposizione di risorse professionali, posti letto ed attrezzature necessarie, nella prospettiva della costituzione del Distretto Unico del Valdarno.


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