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Attualità lunedì 03 ottobre 2016 ore 18:24

Un libro sull'indimenticato Don Amelio Vannelli

Il suo nome è inciso sul Muro dell'Onore, tra coloro che hanno rischiato la vita per salvare dallo sterminio nazifascista. Era nato nella frazione Traiana



TERRANUOVA BRACCIOLINI — Il nome di Mons. Amelio Vannelli si trova tra i 25.685 nominativi incisi sul Muro dell’Onore, ovvero tra quanti hanno rischiato la propria vita per salvare dallo sterminio nazifascista il più alto numero di vite umane. Proprio a Don Amelio, nativo della Traiana, è dedicato il volume “Giusto fra le nazioni”, edito dalla Pro Loco di Terranuova Bracciolini e curato da Carlo Fabbri. 

Il libro, patrocinato dal Comune di Terranuova, è stato presentato in anteprima sabato primo ottobre nella Sala del consiglio comunale di Terranuova, alla presenza tra gli altri dell’autore Carlo Fabbri, del sindaco Sergio Chienni, del presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai e del presidente della Pro Loco, Rossano Carsughi

Nel corso della presentazione è emersa la volontà di dare a Don Amelio una collocazione di rilievo nel cimitero del capoluogo, per rendere degnamente omaggio ad un uomo che ha dato prestigio al territorio valdarnese. “Il racconto della vita di monsignor Amelio Vannelli – ha detto il sindaco di Terranuova, Sergio Chienni – si interseca in maniera importante con quello dei nostri cittadini, della nostra comunità. Quella di Don Amelio è una storia di coraggio, perché ha aiutato tante persone nascondendole dalle persecuzioni indipendentemente dalla loro appartenenza sociale e dal loro credo politico vite umane, tante persone, ha collaborato a salvarle e a mantenerle nella segretezza, in modo che non venissero perseguitate”. 

Per tutte queste ragioni – è emerso nel corso dell’incontro – il proposito di recarsi nel memoriale ufficiale israeliano Yad Vashem per celebrare una cerimonia di riconoscimento del titolo di Giusto tra le nazioni. Il volume, già disponibile nelle librerie, consta di 159 pagine ed è corredato di fotografie e ricordi di quanti hanno conosciuto Don Amelio e verrà presentato anche nella Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo alla presenza delle scuole. “La metodologia di lavoro – ha detto l’autore Carlo Fabbri – è stata quella di raccogliere le testimonianze e da queste, come tessere di un mosaico, emerge la ricostruzione di monsignor Vannelli, una persona la cui prima caratteristica era la bontà. Dai racconti raccolti nel libro si ricostruisce anche la figura di un uomo che amava la musica e componeva brani sacri ma che allo stesso tempo era animato da tante passioni che denotavano l’appartenenza alla comunità terrena tra cui la caccia in compagnia degli amici”.


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