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Attualità lunedì 01 febbraio 2021 ore 18:10

Il “Ciaba”: un nuovo inizio a 50 anni

attrezzi da lavoro
Gli attrezzi da lavoro postati dal "Ciaba", simbolo del suo nuovo inizio

Emanuele Ciabattini è uno degli operai licenziati dalla Bekaert che inizierà a lavorare alla Laika. Tutto il paese e il sindaco sono con lui



TERRANUOVA BRACCIOLINI — Quanti “in bocca al lupo”, un centinaio quasi. Tutti per il “Ciaba” che domattina – alle soglie dei cinquanta anni – inizia una nuova vita. Emanuele Ciabattini, operaio da sempre, prenderà da Terranuova l’autobus per andare a San Casciano Val di Pesa. Lui che ha trascorso anni allo stabilimento di Figline è tra i sessanta lavoratori licenziati dalla Bekaert che entreranno in servizio alla Laika dopo il raggiungimento dell’accordo sindacale di qualche mese fa. Qualcuno dei suoi compagni è già lì da una settimana, il Ciaba comincia domani, 2 febbraio. Una data che non scorderà mai perché segna - non solo per lui ma per tutta la sua famiglia - “un nuovo inizio”. E siccome a Terranuova - dove vive ed è anche consigliere comunale – lo conoscono un po’ tutti, ha voluto condividere con amici e concittadini la vigilia di questa esperienza postando oggi su facebook poche righe che tradiscono la commozione.

Ho tre date nella testa: 15 maggio ‘95 la data della mia assunzione in Pirelli dove ho conosciuto non solo dei colleghi di lavoro, ma degli amici che poi si sono rivelati come una famiglia. La seconda data il 22 giugno 2018, una mattina mentre stavamo lavorando veniva deciso di toglierci non solo il lavoro ma anche la dignità, 30 minuti che hanno cambiato la vita di 318 famiglie” ricorda Emanuele.

“La terza data 2 febbraio 2021: mi accingo ad iniziare una nuova esperienza lavorativa, una opportunità che voglio prendere con entusiasmo, lo devo alla mia famiglia che mi ha sostenuto sempre, senza mai dimenticare lo stabilimento di via Petrarca, io ci sarò sempre per il sostegno a questa vertenza”.

Ciabattini è pronto ad affrontare il nuovo impegno anche se quando ne parla torna automaticamente indietro nel tempo e ricorda ancora con amarezza come la raccomandata con la notizia del licenziamento sia stata presa, per una pura casualità visto che lui in quel momento era fuori casa, da uno dei suoi figli, Che l’ha subito chiamato dicendogli: “Babbo, ti hanno licenziato?”. Poi l’arrivo in fabbrica e lo sguardo che incrocia quello dei colleghi, un attimo e poi una promessa che è diventata lo slogan della battaglia di tutti gli operai: “dobbiamo vincere”. Non per tutti i dipendenti della Bekaert domani rappresenta il giorno della svolta, solo per sessanta: due mesi di prova e poi a marzo l’assunzione a tempo indeterminato alla Laika. Per gli altri si attendono l’intervento del governo e nuove possibilità.

Anche a questo pensa il Ciaba quando parla di domani: “Da parte mia non cambia niente – sottolinea riferendosi ai compagni che ancora non hanno certezze per il futuro - ci sarò sempre. La battaglia non è finita, la vinceremo”.

La testa torna sempre lì, alla battaglia. E ci vuole un po’ per fargli dire che sì, è davvero un nuovo inizio, e che ora bisogna cedere anche all’entusiasmo: “è il momento di ricominciare, l’azienda è sana e le prospettive sono buone” ammette.

C’è anche il sindaco a sostenere Emanuele e gli altri che come lui riprenderanno a guadare avanti. “La vicenda Bekaert ci ha toccato molto, coinvolgendo anche tanti nostri concittadini. Tra questi Emanuele. Le sue parole raccontano le difficoltà vissute, la capacità di non arrendersi, la speranza legata finalmente ad un nuovo inizio” scrive su facebook Sergio Chienni. “Penso che solo chi perde o rischia di perdere il lavoro di una vita sappia davvero cosa si prova. Idealmente lo accompagniamo anche noi domani, così come diamo un forte abbraccio a tutti coloro che in questi giorni stanno prendendo servizio in Laika”.


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