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Attualità mercoledì 10 agosto 2016 ore 18:50

"Senza interventi veri si rischia l'alluvione"

Confartigianato chiama in causa il Consorzio di bonifica per la situazione di torrenti e fossi. Baldi: "Non è sufficiente lo sfalcio dell’erba"



MONTEVARCHI — "Torrenti e fossi da ripulire in Valdarno, il Consorzio che fa?". E' la domanda che si pone Confartigianato, che chiede "interventi risolutivi per evitare nuove alluvioni”.

"Il compito - dice Confartigianato - spetta oggi ai Consorzi di Bonifica, ai quali i cittadini pagano il contestato “contributo”. Un contributo che, secondo la giurisprudenza, anche quella tributaria, è dovuto. Infatti il “balzello”, che era stato previsto da un Regio Decreto del 1933 per la bonifica dalle zone palustri, è passato ora a finalità istituzionali condivisibili che riguardano tra gli altri, la difesa dalle esondazioni per la sicurezza della campagna e delle città, l’irrigazione e la razionalizzazione dell’uso dell’acqua per scopi plurimi, la difesa del suolo nei territori di collina e montani.

Per il fiume Arno ed i territori che attraversa, esistono oggi tre diversi Consorzi di bonifica - continua Confartigianato -  Alto Valdarno, Medio Valdarno e basso Valdarno. La provincia di Arezzo è nell’Alto Valdarno. Fin qui la situazione giuridica, ma dando un’occhiata ai vari corsi d’acqua sorge spontanea la domanda: “Cosa diamine fa il Consorzio?”

Andando a guardare il sito internet del Consorzio stesso si vede che nel Bilancio consuntivo 2104 alla voce Valdarno - Contributi ordinari - Pratomagno sono riportate entrate effettive per 946 mila euro a fronte di entrate presunte di circa 1 milione e 800 mila euro. I lavori ultimati o in corso nel territorio del Valdarno hanno un valore di 343.000 euro, quelli in fase di progettazione o in attesa di autorizzazione idraulica sono pari a circa 1.5 milioni di euro.

“Le domande che vengono alla mente sono tante – dice Maurizio Baldi, presidente di vallata per Confartigianato - Come vengono spesi i soldi sul territorio di riferimento? Chi ha svolto le opere? Come sono state affidate? Sono diverse le aziende del settore del movimento terra che operano in Valdarno ad averci riferito che non hanno ricevuto alcun invito a partecipare a bandi o a presentare offerte….”

Sempre scorrendo il sito del Consorzio, Confartigianato rileva tre interventi relativi a Montevarchi:

  • PROG. 201/2014 "Manutenzione ordinaria dei Torrenti Ambra e Capolselvi – taglio vegetazione e riprofilatura della sezione idraulica nell’intorno del ponte sulla S.P. 69 nei Comuni di Montevarchi e Bucine";
  • PROG. 209/2015 "Manutenzione ordinaria della vegetazione riparia nel centro abitato di Montevarchi";
  • PROG. 217/2015 - Piano delle Attività 2014-2015 Manutenzione ordinaria della vegetazione riparia nei bacini del Borro del Giglio, T. Dogana e Borro di Valdilago nel Comune di Montevarchi (AR).

"Non risultano opere di somma urgenza ed in merito alla manutenzione ordinaria sono stati stanziati ed in parte spesi 142 mila euro complessivi. Ma basta andare in giro e la realtà parla da sola come testimoniato da queste foto. Quali gli interventi da realizzare per cambiare la situazione?

Occorre – spiega Baldi - che gli interventi abbiano una durata superiore ai 6 mesi, perché non è sufficiente lo sfalcio dell’erba sugli argini, occorrono interventi più risolutivi e duraturi; occorre una maggiore trasparenza sui criteri di affidamento delle opere, che sarebbe bene contribuissero a dare più lavoro alle imprese specializzate nel settore movimento terra che operano nel territorio; occorre che i piani di intervento (piano di reparto e piano di classifica) nascano dalla concertazione con le amministrazioni locali sul territorio delle quali insistono i corsi d’acqua. Chiediamo interventi risolutivi e strutturali e chiediamo alle amministrazioni locali di farsi parti attive su queste tematiche. L’alternativa – conclude il presidente di Confartigianato imprese Area Valdarno - altrimenti è il rischio concreto di nuove alluvioni e nuovi danni per i cittadini e il tessuto produttivo.”


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