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Attualità venerdì 11 novembre 2016 ore 15:11

"Mossi solo dall'interesse al profitto"

Tommaso Fattori, capogruppo in Regione di Si Toscana

Inchiesta Ato, il capogruppo in Regione di Si Toscana punta il dito contro la presenza del privato nella gestione dei rifiuti



MONTEVARCHI — “Per chi come me sostiene la necessità di una gestione totalmente pubblica dei rifiuti, situazioni di assoluta gravità come quella che ha portato alle indagini e agli arresti nel grossetano sono purtroppo prevedibili e previste. La politica deve prendersi le sue responsabilità". E' quanto dichiara Tommaso Fattori, capogruppo in consiglio regionale di Si Toscana a Sinistra intervenendo sulla questione Ato Rifiuti.

"Gli arresti non sono altro che la dimostrazione di ciò che diciamo da sempre: il soggetto privato non ha nessun interesse ad una gestione dei rifiuti efficiente, economica, che rispetti l’ambiente e favorisca l’occupazione. L'interesse dei privati è semplicemente fare profitti, con il tacito assenso dei Comuni, che si accontentano di ricevere l’indennità di disagio ambientale e non hanno alcuno stimolo a fare scelte diverse - continua Fattori - E in tutto questo cosa ha fatto la Regione Toscana? Ha programmato una politica di gestione basata sugli inceneritori anziché sul riciclo, giustificandola sulla base di una previsione errata e artificialmente gonfiata di produzione di rifiuti. Nel solo ATO sud, vi è un eccesso di 30.000 tonnellate l’anno di rifiuti. E cosa succede al momento del bando di assegnazione? Guarda caso si finisce sempre per favorire aziende "politicamente vicine. 

Per l’ATO Sud è stato elaborato un bando che ha subito destato enormi sospetti, visti i prerequisiti richiesti all'aspirante gestore, come il fatto che avrebbe già dovuto gestire un inceneritore sul medesimo territorio e avrebbe dovuto accollarsi i debiti dei precedenti gestori, senza che fossero quantificati. Insomma, non avrebbe potuto essere che SEI la società vincitrice. Di fatto abbiamo sei gestori dei rifiuti che fanno capo a tre Cooperative che gestiscono tre inceneritori. Un muro di interesse difficile da scalfire se non cambiando radicalmente direzione" conclude Fattori.


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