"Covid, sottoposti a test continuano a lavorare"

MONTEVARCHI — Alcuni operatori della Rsa di Montevarchi – dove nei giorni scorsi si è diffuso il Coronavirus – sarebbero al lavoro nella struttura mentre sono in attesa dell’esito del test Covid cui sono stati sottoposti l’8 aprile scorso.

È la denuncia del sindaco della cittadina che – in un video messaggio pubblicato sul suo profilo Fb e sulla pagina del Comune, e che riportiamo qui sotto – ha fatto oggi il punto della situazione sull’emergenza sanitaria in paese.

Secondo Silvia Chiassai se qualcuno di questi operatori in servizio alla casa di riposo fosse positivo al virus rischierebbe di contagiare involontariamente colleghi, familiari e ospiti della Rsa.

Per avere conferma se i lavoratori della struttura che sono in attesa di sapere se sono positivi o meno al Coronavirus siano effettivamente ancora in attività, abbiamo contattato la Asl Toscana Sud Est che – tramite l’ufficio stampa – ci ha riferito che in merito decide il medico della cooperativa che gestisce la Rsa.

Da ciò si deduce che il medico della cooperativa nel prendere decisioni sui dipendenti della struttura agirebbe autonomamente senza fare riferimento alla Asl competente sul territorio. Per un’ulteriore conferma sullo stato di cose abbiamo riproposto la domanda al direttore generale della azienda sanitaria, ma non abbiamo avuto ancora risposta.

Nel suo intervento Silvia Chiassai dopo aver spiegato che i casi finora accertati a Montevarchi sono 64, il 90% dei quali legati all’ambito sanitario, si è soffermata sulla questione casa di riposo e in particolare sulla situazione degli operatori che lavorano nella struttura. Stando ai dati del sindaco, 13 di loro sono risultati positivi ad inizio mese, cinque sono in malattia in attesa di sapere se il loro stato di salute è collegato al Covid, mentre altri 40 sono stati sottoposti al test l’8 aprile scorso ma a distanza di quasi una settimana non hanno ancora saputo l’esito delle analisi.

“Si continua ad avere dentro la struttura operatori che potrebbero essere positivi con il rischio di contagiarsi tra loro, contagiare i loro familiari e gli ospiti della Rsa. Sono disarmata – ha aggiunto Chiassai – per una gestione che non permette di avere un’indagine tempestiva sulle condizioni di salute”.

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