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Attualità lunedì 24 maggio 2021 ore 13:12

Serristori, si mobilitano associazioni e Cobas

Andrea Calò e Domenico Mangiola (Cobas Pub Impiego)
Foto di: Paolo Ricci

Il sindacato: “È Inaccettabile la soppressione dei posti letto di terapia sub intensiva e la trasformazione del Pronto soccorso in un primo soccorso”



FIGLINE INCISA — Dopo le anticipazioni della Regione Toscana sul nuovo assetto previsto per l’ospedale di Figline, si scalda il clima politico. Questa mattina il sindacato Cobas ha annunciato “la riattivazione di una cabina di regia sociale, che entrerà nel merito del rilancio vero del Serristori, chiamando associazioni, comitati e reti civiche a raccolta! Il primo appuntamento è già stato fissato per mercoledì 25 maggio 2021 alle ore 17,30 al Circolo Fanin nel rispetto delle regole in vigore in materia di contrasto alla diffusione della pandemia”.

Una presa di posizione che fa il paio con le critiche che il sindacato di base (pubblico impiego) ha espresso dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale Bezzini: “Come Cobas siamo fermamente contrari che il rilancio avvenga sopprimendo tutta l’area critica legata all’emergenza e alla gestione assistenziale dei pazienti con alta complessità, con la sostituzione del Pronto soccorso H24 in un punto di primo soccorso a gestione del 118 già assorbito a tempo pieno, come da sue funzioni, nell’emergenza territoriale in un comune ad alta intensità abitativa e la cui contrarietà a questo progetto è già stata espressa dall’aria infermieristica, mentre inaccettabile è la soppressione dei posti letto di terapia sub intensiva”.

“No al team unico – dicono Domenico Mangiola e Andrea Calò - è dimostrato nel tempo e nei fatti che l’assegnazione ad un team unico, e non vincolato al presidio Serristori, di medici di medicina generale, chirurghi, ortopedici e anestesisti favorisce esclusivamente il presidio ospedaliero Santa Maria Annunziata, dove è avvenuto un vero rilancio e potenziamento che attrae tutti i professionisti interessati.

“ E no al declassamento della Medicina B – aggiungono i due rappresentanti del sindacato di base - per quanto riguarda l’area di degenza medica viene declassato uno dei due reparti, con 18 posti letto, in struttura intermedia, ovvero di lunga degenza, che dovrebbe essere cogestito dai medici di famiglia già oberati e impegnati nel contrastare il dilagare della pandemia: un film già visto che ha portato alla chiusura a suo tempo dei piccoli ospedali di Greve in Chianti e di Tavarnelle Val di Pesa, mentre l’altra area di degenza medica definita ad alta intensità dai 22 attuali posti letto passerebbe a 12. Ma non scherziamo!”

“Sulla chirurgia e ortopedia finalmente vengono riconosciute le nostre contestazioni, a suo tempo espresse, sull’invenzione della week surgery (aperta scandalosamente 5gg su 7gg) e ripristinata l’attività chirurgica 7gg su 7gg con la riallocazione del reparto di chirurgia generale nello stesso piano delle sale operatorie, per le quali pretendiamo che siano attive e funzionanti come da dichiarazioni rilasciate. Fumosi ci sembrano gli impegni annunciati sulle attività specialistiche ambulatoriali, ridotte al minimo rispetto al fabbisogno diversificato di risposte sanitarie a quesiti clinici afferenti a più e diverse specialistiche”.

“L’ennesima bufala riguarda la cardiologia – afferma la nota dei Cobas - che attualmente vede la presenza costante di un solo cardiologo e ridotta la sua attività, la quale verrebbe estesa anche sul versante pediatrico, al cui rilancio si deve contribuire con risorse mediche aggiuntive”.

Infine il sindacato di base riconosce il prezioso e insostituibile contributo dato dal Calcit Valdarno Fiorentino alla difesa dell’ospedale Serristori e nello specifico al rilancio dell’oncologia con la fornitura persino delle strumentazioni e il personale necessario “Ci appare sorprendente – commentano i Cobas - che la Regione Toscana dichiari di potenziare le attività diagnostiche utilizzando l’associazionismo e non risorse proprie provenienti dai contributi che i cittadini danno ai costi del servizio sanitario”.


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