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Attualità sabato 25 aprile 2020 ore 14:38

Quel prete eroe, medaglia d’oro della resistenza

La lapide di Palazzo Pretorio che ricorda don Fondelli
Foto di: Paolo Ricci

Don Giovanni Fondelli offrì la sua vita per salvare quella dei suoi parrocchiani. Finì trucidato dai tedeschi insieme ad altri novantadue uomini



FIGLINE E INCISA — Era nato a Figline Valdarno, fu parroco di Meleto finché la sua vita non venne troncata delle truppe tedesche della Fallschirm Panzer Division 1 "Hermann Göring". Era 4 luglio del 1944 e don Giovanni Fondelli tentò di offrire la sua vita in cambio di quella dei suoi parrocchiani. I tedeschi risposero nel modo più brutale. Don Giovanni venne ucciso, insieme agli novantadue uomini a cui aveva cercato inutilmente di salvare la vita. Per questo motivo il suo nome accompagna quello delle altre vittime dell’eccedio ricordate nella lapide di Palazzo Pretorio a Figline. A Meleto una targa in marmo lo ricorda così: “ll 4 luglio 1944, mietuto dalla ferocia teutonica con altre 96 vittime da lui confortate e coi carismi della fede, compiva il suo eroico sacrificio il figlinese don Giovanni Fondelli, da 19 anni parroco zelante di Meleto, fulgido esempio di vero amore a Dio ed alla patria. Vescovo e clero fiesolano ammirati”

Il 25 giugno 1990 don Giovanni Fondelli venne insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria, con questa motivazione: “Sacerdote, animato da purissimi sentimenti di italianità, ligio alle leggi dell’onore, non esitava a svolgere opera di ardente apostolato fra i suoi parrocchiani ed i militari sbandati. Il 4 luglio 1944, intuendo che parecchi suoi fedeli dovevano essere fucilati dai tedeschi per rappresaglia, si recava sul luogo del supplizio chiedendo di essere fucilato al posto dei condannati. Incitato e sollecitato ad allontanarsi, opponeva netto rifiuto e, incurante del rischio, si univa ai condannati cadendo con essi trucidato”.


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