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Attualità domenica 14 febbraio 2021 ore 12:25

“No licenziamenti, nazionalizzare la ex Bekaert”

Dopo la decisione dell’azienda il Pci regionale ritiene che a Figline “sia indispensabile, come in altre situazioni, l’intervento dello Stato”



FIGLINE E INCISA — Lorenzo Cosimi, della segreteria regionale Pci Toscana, chiede la proroga del blocco dei licenziamenti e la nazionalizzazione della ex Bekaert. “La deindustrializzazione della Toscana in vari settori strategici dell'economia è sotto gli occhi di tutti – dice Cosimi - occorre una svolta di pensiero e di progettazione per salvare posti di lavoro e non distruggere economicamente e socialmente i territori”.

Per quanto riguarda la vicenda legata alla Bekaert “Ha dell'incredibile – secondo l’esponente del Partito Comunista Italiano - la volontà dell'azienda di non attivare la cassa integrazione legata a questo determinato periodo legato al Coronavirus e procedere ai licenziamenti rappresenta l'arroganza padronale nel non voler tener conto delle esigenze di un territorio e nel non dare futuro a lavoratori che svolgono un lavoro qualificato. Si chiude punto e basta, questo è quanto. E invece no, per noi non è possibile che non ci possano essere prospettive di reindustrializzazione per ridare dignità ai lavoratori e non distruggere economicamente l'indotto e la zona del Valdarno”.

“Come in altre situazioni è indispensabile che intervenga lo Stato – afferma Cosimi - un intervento pubblico che possa ridare fiato e speranza anche in virtù di una possibile autogestione.

“Come comunisti – conclude Cosimi - non solo siamo vicini umanamente ai lavoratori della Bekaert, ma riteniamo fondamentale che sia messa in atto ora la proroga del blocco dei licenziamenti, premessa necessaria perché possano continuare tutte le forme di lotta possibili per la reindustrializzazione di questo sito produttivo, poiché le politiche neoliberiste oggi aggrediscono sempre di più il mondo del lavoro in nome del profitto. Più Stato e meno mercato. Questa è l'unica soluzione per ridare speranza”.


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