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Attualità domenica 18 dicembre 2016 ore 08:00

Petizione per la Badia di Soffena

E' un'iniziativa del Comune affinché la struttura diventi patrimonio della comunità locale. Le firme si raccolgono negli uffici comunali



CASTELFRANCO PIANDISCÒ — Il sindaco Cacioli lo aveva già annunciato nell’ultimo consiglio comunale del 16 novembre scorso comunicando all’assemblea l’intento di voler promuovere una petizione popolare da inviare al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per evitare che l’Abbazia di Soffena sia data in gestione ad esterni.

La decisione arriva dopo la pubblicazione del bando ministeriale della Direzione Generale dei Musei nel quale la Badia di Castelfranco rientra nell’elenco di tredici beni museali dello Stato da affidare in gestione ad associazioni o fondazioni no profit.

Più volte questa amministrazione comunale si era attivata per richiedere al Ministro di rimuovere il complesso dalla lista delle proprietà statali da affidare a soggetti esterni e, proprio per questo, la giunta Cacioli nei mesi scorsi (ex art. 112 del Codice in data 20.11.2015) aveva firmato un accordo (tuttora in vigore fino alla “definizione di un accordo complessivo di valorizzazione”) con il Polo Museale della Toscana (ultimo gestore della Badia) in base al quale era stata concessa al Comune una parte della struttura. 

Con una nota del 3 maggio 2016 il Comune di Castelfranco Piandiscò aveva già chiesto l’eliminazione della Badia dall’elenco dei beni da concedere ad esterni, impegnandosi a valorizzare il complesso di Castelfranco, (attraverso forme di accordi temporanei, con la Soprintendenza di Arezzo ed il Polo Museale Fiorentino), con interventi mirati. 

A questo proposito, la giunta Cacioli aveva presentato un progetto di valorizzazione capace di garantire i mezzi finanziari necessari alla tutela, valorizzazione e fruizione del bene monumentale. Proprio in questi giorni, il sindaco, ripercorrendo tutta la storia burocratica della Badia, ha scritto una lettera al Ministro rinnovando la richiesta di federalismo demaniale e riproponendo il progetto di valorizzazione già stilato della Badia e revisionato alla luce delle novità emerse.

Nel piano sono previsti: l’acquisizione gratuita dell’intero complesso, investimenti in opere stimati intorno ad 1 milione e 200 mila euro per lavori di adeguamento della struttura il cui utilizzo sarà di tipo religioso e culturale al fine di realizzare spazi espositivi temporanei e permanenti, un’area convegni ed un’area di studio ed archivio.

Per ottenere la gestione di un bene culturale, ritenuto molto importante per la comunità di Castelfranco Piandiscò, la giunta ha preso la ferma decisione di promuovere una petizione popolare con una raccolta di firme dei cittadini da presentare direttamente al Ministero. Pertanto tutti i cittadini sono invitati ad andare ad apporre la propria firma presso gli uffici comunali affinché la Badia, prima di proprietà dei Vallombrosani poi di un privato quindi della Sovrintendenza alle Belle Arti e del Polo Museale fiorentino, diventi realmente un bene gestito dalla comunità di Castelfranco Piandiscò.

Per firmare basta recarsi presso gli uffici comunali di Castelfranco, Piandiscò e Faella. 


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